Problematiche di salute e patologie 💉

.RITENZIONE DELL’UOVO

Pericolo mortalesintomi, cause, prevenzione e trattamento

In questa pagina vorrei parlare più nello specifico di un grave problema di salute collegato alla riproduzione, ovvero la ritenzione dell’uovo nelle femmine di cocorite e in generale in tutti gli uccelli domestici.

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Link Rapidi:

~ Cos’è la ritenzione dell’uovo

~ Sintomi della ritenzione dell’uovo

~ Cause e prevenzione della ritenzione dell’uovo

~ Come intervenire in caso di ritenzione dell’uovo

~ Foto testimonianze di alcuni casi di ritenzione dell’uovo

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Tra le tante battaglie che porto avanti nei forum e tramite il mio sito c’è quella di far capire a tutti coloro che hanno dei pappagallini che la riproduzione per quanto naturale non è un gioco e il nido non va mai messo quando vogliamo o semplicemente quando pensiamo che possa andare bene. Ci sono delle regole ben precise da rispettare, che vi invito a visionare nella sezione Riproduzione, e bisogna prima di tutto allevare bene questi animali in modo che siano in perfetta salute, quindi curare la loro alimentazione e il loro stile di vita, perché non ne va solo della buona riuscita di una cova ma anche e soprattutto della salute della femmina e spesso proprio della sua vita.

La ritenzione dell’uovo, per chi non lo sapesse, è il disturbo di una femmina che ha prodotto un uovo ma non riesce a deporlo, se non affrontato per tempo e con le dovute cure tramite veterinario può portate alla morte della pappagallina. Anche nei casi in cui si riesce a salvare la vita della femmina questa poi non potrà riprodursi perché questa problematica comporta delle conseguenze, danneggia il tratto riproduttivo, e bisogna curarla a dovere. Per cui oltre a salvaguardare la vita delle nostre cocorite dovrebbe fare molta attenzione anche chi giustifica l’aver messo il nido senza rispettare le regole base perché ci tiene che tale coppia si riproduca, in questo modo in realtà non state affatto favorendo che questo accada.

Vi riporto alcune parti di un articolo del World Budgerigar Organization (Organizzazione Mondiale dei Pappagallini Ondulati) scritto dal Dott.re David N. Phalen, direttore della clinica veterinaria per rettili ed esotici e Prof.re all’università di Sidney. Se volete visionare l’articolo originale per intero potete trovarlo qui.

Come spiega il Dott.re Phalenquando una pappagallina non riesce a deporre si sviluppano molti problemi secondari proprio a causa della continua presenza dell’uovo nell’addome. Le uova non sono destinate a rimanere a lungo nel corpo, quando succede esercitano pressione sui reni e sull’intestino e fanno collassare gli alveoli, interferendo con le normali funzioni di questi organi e compromettendo la respirazione. Gli uccelli che hanno una ritenzione dell’uovo sono gonfi e potrebbero andare sul fondo gabbia. Possono avere l’addome disteso e tenere le zampe più divaricate, con un respiro irregolare e un movimento veloce della coda. Nei casi più gravi la cloaca e parte dell’ovidotto possono prolassare sporgendo fuori dal corpo.

Il Dott.re Phalen continua spiegando come la cosa migliora da fare in questi casi è andare nell’immediato da un veterinario e spiega anche come molti rimedi fai da te che alcuni suggeriscono siano in realtà inefficaci e anche pericolosi.

Le cocorite che presentano una ritenzione dell’uovo hanno un basso livello di calcio nel sangue, sono disidratate e spesso non mangiano, per questo sono anche deboli”, il veterinario oltre a far uscire l’uovo con la dovuta procedura potrà provvedere ad integrare nell’immediato il calcio tramite iniezione ed eventualmente a fornire una cura che permetta alla femmina di cessare di produrre uova per potersi riprendere. “Tanto più l’uovo è rimasto all’interno tanto più sono critiche le condizioni della pappagallina. Spesso c’è anche la presenza di un infezione, oppure l’uovo, se invece di scendere risale l’addome, potrebbe richiedere una rimozione chirurgica. In molti casi se avviene il prolasso e non si cura tempestivamente i tessuti muoiono e non c’è poi altra soluzione se non quella di dover sopprimere l’animale.

Nell’articolo viene anche specificato come non sempre un gonfiore anomalo corrisponde ad un uovo, in alcuni casi infatti potrebbe trattarsi del liquido di un’infezione, di una cisti, un’ernia, una massa tumorale, o magari il pappagallino è semplicemente obeso, e posso dire che nel corso degli anni mi sono capitate storie simili e sono contenta che le persone in questione abbiano capito di dover far visitare la propria cocorita malgrado non presentasse sintomi di malessere e abbiano così scoperto che il gonfiore corrispondeva ad un infezione. È senz’altro importante accertarsene tramite veterinario per agire nel modo più adeguato, ed è altrettanto importante prevenire che si verifichi la ritenzione dell’uovo.

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Sintomi

Ricapitolando più nello specifico i sintomi che rappresentano un campanello d’allarme per la comparsa del disturbo sono:

  • Generale stato di malessere con rigonfiamento nella zona cloacale/basso ventre.
  • Mancanza di equilibrio e difficoltà di movimento, tal volta accompagnati da un respiro affannato, irregolare e a becco aperto.
  • Feci anormali, molto voluminose e liquide, tal volta con presenza di sangue o al contrario feci del tutto assenti.
  • Necessità di andare sul fondo gabbia per accovacciarsi o atteggiamento di sforzo per deporre.
  • Stato di abbattimento o depressione con perdita di appetito e addome teso.
  • A volte anche vomito o paralisi di una o entrambe le zampe dovuta alla pressione dell’uovo.

Come già detto più passa il tempo più la situazione si aggrava e possono presentarsi molti o tutti questi sintomi, per questo raccomando di andare dal veterinario alla comparsa dei primi segnali di malessere.

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Cause e prevenzione

Le cause per la ritenzione dell’uovo possono essere diverse ma tutte strettamente collegate allo stato fisico della cocorita, conoscerle ci permette anche di prevenire il disturbo. Alcune persone credono erroneamente che la ritenzione dell’uovo possa venire se una femmina non ha il nido, usando a volte questo motivo come una giustificazione per averlo messo quando non era il momento, No, voglio sottolinearlo, che il nido ci sia o non ci sia non cambia la probabilità che una femmina possa incorrere nel rischio della ritenzione. Una femmina in salute e fisicamente in forma se non ha il nido potrà in ogni caso deporre l’uovo senza difficoltà sul fondo della gabbia o semplicemente lasciandolo cadere dal posatoio, è lo stato fisico che fa la differenza. Più nello specifico le possibili cause sono:

  • Età troppo precoce o età troppo avanzata

Gli organi riproduttivi delle femmine completano il loro sviluppo solo al raggiungimento dell’anno di età, per questo non si deve dare il nido ad una femmina troppo giovane, cioè che ha meno di un anno, sarebbe sbagliato e pericoloso. A prescindere da quale sia il motivo non dovete darle il nido, se anche si trova in coppia con un maschio e sono molto affiatati, se anche arrivassero ad accoppiarsi, niente nido, niente stimoli alla cova, datele invece delle distrazioni con giochi in legno, una dieta varia, il giusto spazio di vita. A riguardo vi invito ad approfondire nella sezione Foraging e Alloggiamento.

Mentre nelle femmine troppo giovani gli organi riproduttivi non sono ben sviluppati, in quelle anziane hanno perso elasticità e la muscolatura adatta, questo può comportare la ritenzione dell’uovo. Per questo non si deve dare il nido ad una femmina anziana, che ha superato i 6 anni di età, anche se in passato la femmina in questione è stata una buona riproduttrice.

  • Carenze alimentari

Altra causa frequente della ritenzione dell’uovo sono le diete errate che generano carenze e scompensi, come una mancanza di calcio, di minerali e di proteine. È assolutamente importante curare bene l’Alimentazione delle cocorite e l’integrazione alla dieta, nonché la preparazione alimentare alla cova prima ancora di mettere il nido, fornendo maggiori proteine e buone fonti di calcio.

Per questo consiglio sempre di sforzarsi e non arrendersi nel variare la dieta il più possibile con alimenti freschi come verdura e frutta, con le proteine genuine dell’uovo sodo, dei legumi e dei cereali e di abituare le cocorite anche a qualche tipo di pastone casalingo a cui si possono aggiungere integratori naturali come le erbe aromatiche, la frutta secca, il polline e altri ancora, vi assicuro che è del tutto fattibile. Molte persone mi dicono che malgrado gli sforzi non sono riusciti a variare la dieta e pensano che siano proprio le loro cocorite ad essere cosi, ma è sbagliato, il problema siamo sempre noi, probabilmente sbagliate approccio o vi arrendete troppo presto, con pazienza e costanza i risultati arriveranno, non mangeranno magari di tutto ma se in buona parte si riuscirà a variare la dieta avremo già fatto un gran progresso.

Consiglio in ogni caso caldamente a chi è in difficoltà con la dieta di usare anche dei buoni Estrusi, utili non solo a contrastare e prevenire carenze di vitamine, minerali e proteine ma anche per assimilare la vitamina D3 anch’essa molto importante per la salute fisica e la prevenzione della ritenzione dell’uovo. Questa vitamina non si può assimilare con gli alimenti ma viene metabolizzata dal corpo con l’esposizione al sole e in alcuni casi i pappagallini non riescono mai a riceverne abbastanza, a volte proprio per niente, ma un buon estruso può fornirla.

È altresì importante che non manchi mai l’integrazione minerale tramite l’osso di seppia e appositi sali minerali in blocchetto o in polvere, e anche in questo caso curando bene l’alimentazione. L’osso di seppia è una buona fonte di calcio, ma non l’unica, anche in alcuni alimenti freschi troviamo il calcio, come i legumi, alcune insalate come il radicchio, la rucola e la cicoria, e poi cavoli e broccoli, e anche in Integratori naturali quali la frutta secca e alcune erbe come l’origano, la maggiorana, il rosmarino, il tarassaco, il basilico e la menta. E possiamo anche usare i gusci d’uovo sodo e sminuzzarli in un pastone.

  • Stress ed eccessivo sfruttamento fisico

Sembra banale dirlo ma una cocorita per riprodursi deve essere perfettamente in salute, e quindi torniamo al discorso che non possiamo mettere il nido quando vogliamo, se la femmina in questione non è in forma, se ha da poco finito una cura o se è ancora in cura, a prescindere se si tratta di una patologia grave o lieve, non può riprodursi, la cura può stressarla e debilitarla, può farle perdere nutrienti importanti e questo non rende adeguatamente preparato il suo fisico a deporre delle uova.

Ma lo stress e l’eccessivo sfruttamento fisico può accumularlo anche una femmina che ha già svolto una cova e deposto delle uova, non dobbiamo pensare che la ritenzione dell’uovo sia collegata solo al primo uovo o a femmine che non hanno mai deposito, può capitate anche a chi già si è riprodotta in precedenza. La produzione delle uova, lo ricordo, comporta un gran dispendio di nutrienti, di calcio e di energie, per questo è di assoluta importanza che non vengano lasciate fare troppe cove di seguito, al massimo due, e mai troppo cove durante l’anno, al massimo tre, ma io consiglio anche meno se possibile. Una femmina che produce uova di continuo affatica il suo fisico, perde nutrienti e va ad intaccare il calcio delle ossa avendo terminato quello da parte per la produzione delle uova, la muscolatura si indebolisce, è importante quindi darle il giusto riposo e farla uscire dalla fase riproduttiva togliendo il nido e se necessario aumentando le distrazioni, cambiando alimentazione, che non deve più essere troppo calorica. In casi più estremi può essere necessario spostare la gabbia o spostare momentaneamente la femmina in un’altra gabbia, ma la cosa importante è fare in modo che smetta di produrre uova, altrimenti rischia di andare in ovodeposizione cronica, altro disturbo per cui poi deve intervenire il veterinario con una cura farmacologica.

  • Mancanza di esercizio fisico

Ebbene si, forse non tutti ci hanno mai pensato ma la mancanza di esercizio fisico influenza negativamente la salute dei nostri pappagallini e può essere tra le cause della ritenzione dell’uovo. Per questo è importante offrirgli il giusto spazio di vita, dargli cioè una gabbia il più grande possibile e non limitarsi al minimo indispensabile, ancor meglio sarebbe offrirgli la possibilità di volare in casa almeno un ora al giorno. I pappagallini troppo sedentari non riescono a sviluppare bene i muscoli e possono facilmente diventare obesi, tutte circostanze che per una femmina in procinto di deporre possono aumentare il rischio di problematiche di salute.

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Intervenire ai primi segnali di malessere

Come già detto se avete una femmina che ha il nido o si è accoppiata e notate sintomi di malessere collegati anche alla presenza di un rigonfiamento anomalo che potrebbe essere l’uovo, non aspettate troppo oltre e andate dal veterinario il prima possibile. L’unica cosa che consiglio di fare in attesa della visita è tenere la cocorita al caldo, condizione che potrebbe aiutarla a rilassarsi e non aggravare il suo stato. Potrebbe aiutarla anche un aumento dell’umidità ambientale, intorno al 60%. Nei casi gravi si consiglia di tenerla avvolta in un asciugamano caldo e umido.

Non sono invece affatto d’accordo con chi consiglia di agire in autonomia applicando un po’ di olio sulla cloaca e facendo dei massaggi per cercare di fare uscire l’uovo. L’ha spiegato anche il Dott.re Phalen e potrà certo confermarlo anche il vostro veterinario, è pericoloso! Gli allevatori più esperti potrebbero anche riuscire ma i rischi di complicazioni sono tanti, troppi a mio avviso. Se il massaggio non viene fatto nel modo giusto potete rischiare di rompere l’uovo all’interno della pappagallina condannandola a morte. Se anche riuscite a fare espellere l’uovo c’è il rischio di provocare seri danni, tra i più gravi il prolasso del condotto ovodepositore che esce del tutto all’esterno del corpo e il rischio di contrarre gravi infezioni è molto alto, sarebbe comunque indispensabile poi rivolgersi al veterinario che potrebbe anche dover intervenire chirurgicamente e in ogni caso le possibilità di sopravvivenza sono più ridotte.

Sconsiglio davvero caldamente di intervenire per proprio conto, andate dal veterinario, aviario o esperto in esotico, ad oggi per fortuna si trovano con più facilità, avrete molte più probabilità di salvare la vostra cocorita e non farle riportare danni gravi.

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Concludo con delle foto che testimoniano casi di ritenzione dell’uovo, alcune possono sembrare molto forti ma ho voluto ugualmente inserirle perché credo rendano meglio l’idea di quanto questo disturbo sia serio e possa diventare grave, da non sottovalutare mai.

© birdsauthority.com
© avianavenue.com
© avianavenue.com

Queste cocorite hanno un rigonfiamento del basso ventre che potrebbe indicare la presenza di un uovo.

© reddit.com
© peta.org
© ivis.org

Cocorite con prolasso della cloaca, a grave rischio infezione.

© medcraveonline.com
© medcraveonline.com
© medcraveonline.com

Cocorita con addome disteso e congestionato a cui si è intervenuti per far espellere l’uovo.

© dott.re Massimo Nicolussi

Questo caso mi è stato invece segnalato di recente da un amico allevatore. La cocorita in questione aveva un prolasso e dopo l’espulsione dell’uovo in anestesia le sono stati applicati dei punti.

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