Problematiche di salute e patologie 💉

.PATOLOGIE DA ACARI

Come tutti i volatili anche i nostri pappagallini possono incorrere in malattie provocate da infestazioni parassitarie, le più comuni e frequenti sono quelle ad opera degli acari, di cui ne troviamo diversi tipi e conoscere le loro peculiarità e la loro sintomatologia può aiutare a prevenire e curarle per tempo. Non pensate inoltre che solo chi alleva all’esterno può incorrere in queste patologie perché le nostre case in alcune circostanze non sono esenti dal pericolo. Vediamo nelle specifico quali sono.

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Link Rapidi:

~ Scabbia – come riconoscerla e come curarla

~ Acariasi respiratoria – sintomi e come intervenire

~ Acariasi da acaro rosso – come trattarla

~ Acariasi delle penne – come intervenire

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SCABBIA

La scabbia o acariasi della cute o più semplicemente la rogna, è una delle patologie da acari più frequenti nelle cocorite, e seppur riconoscibile abbastanza bene spesso viene trascurata comportando gravi rischi. Questa infezione parte dalla pelle dove gli acari, da cui scaturisce, sono soliti nascondersi scavando microscopici cunicoli e alterando lo strato epiteliale, causando in breve tempo la comparsa di croste e squamature che possono dare luogo anche a piccole lesioni e prurito. Le zone principalmente attaccate sono cera e becco, come possiamo vedere nella foto qui di fianco, ma si può estendere anche sulle zampe e se non curata può portare a gravi malformazioni del becco e degli arti fino alla morte del pappagallino.

Le cause di questa infestazione possono essere varie, principalmente compare a causa di cattive condizioni igieniche insieme a carenze di vitamine e abbassamento delle difese del sistema immunitario, gli acari difatti tendono sempre ad attaccare i soggetti più deboli, cosa che oltre ad una cattiva alimentazione può succedere anche per un eccessivo stress. In alcuni casi anche una predisposizione genetica. Di buono c’è che se presa agli inizi questa malattia non è molto difficile da curare, e vediamo come procedere nei casi lievi.

Nella zona dove compare noteremo crosticine polverulente bianche, grigiastre o giallastre, non appena vedete la comparsa di queste croste e vi siete assicurati che si tratta di scabbia, osservandole bene in modo da non confonderle con il normale rinnovamento periodico del becco o dopo un controllo veterinario, dovete isolare il soggeto infettato, per evitare che contagi gli altri, e procedere al trattamento che, in casi meno gravi, può essere effettuato con dell’olio di oliva, che bisogna passare sulla parte interessata dove ci sono le crosticine:

due volte al giorno per i primi 10 giorni e una sola volta per altri 5 giorni

facendo attenzione di non mandarlo negli occhi e nelle narici.

Le crosticine col tempo e il ripetuto trattamento si ammorbidiranno fino a togliersi del tutto e nello stesso momento l’olio va a chiudere tutti i tunnel scavati dagli acari soffocandoli.

Al termine della cura è bene somministrare un rinforzo al pappagallino, che possono essere degli integratori naturali, oppure della vit C o se non mangiano estrusi anche un multivitamico generico.

Non vi allarmate se durante il trattamento il soggetto perderà delle piume nei pressi del becco e intorno agli occhi, può capitare che l’olio spinga il pappagallino a grattarsi fino a spennarsi un pochino in quelle zone ma poi ricresceranno.

In alternativa all’olio di oliva si può usare la paraffina liquida, tuttavia consiglio di usare l’olio che è del tutto naturale e va anche a nutrire la pelle come un trattamento di bellezza, e nel dubbio consiglio di usarlo anche nei soggetti non infetti per precauzione, in quel caso bastano poche passate.

Per i casi gravi invece, in cui le croste sono molto estese e non solo di grandezza ma anche di zone sul corpo, o se il trattamento con l’olio non è stato risolutivo occorre necessariamente far visitare il pappagallino dal veterinario che procederà alla somministrazione del dovuto farmaco, in genere l’Ivomec, che deve essere ben dosato altrimenti può fare molto male, per questo sconsiglio il fai da te, anzi ribadisco, per ogni malattia o problematica di salute nei casi già gravi bisogna andare dal veterinario.

Mi raccomando inoltre di pulire e disinfettare per bene gabbia ed accessori che il soggetto infettato ha usato per essere certi di debellare ogni presenza di acari. Sulla gabbia e sugli accessori di plastica si può spruzzare inoltre un antiparassitario, ovviamente tranne su mangiatoie e beverini mentre gli accessori in legno devono essere sterilizzati a dovere.

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• ACARIASI RESPIRATORIA

Altra patologia dovuta dagli acari, e ancora più insidiosa, questa infezione ha origine nelle vie respiratorie dove gli acari che la causano, i cosiddetti acari della trachea, si annidano e si riproducono invadendo le mucose della gola e portando via via, se non curata, alla morte da soffocamento per la grave infiammazione delle vie aeree.

I sintomi sono ben evidenti e rilevano già la gravità della situazione, i soggetti colpiti difatti inizieranno ad essere apatici, ad avere un respiro affannato, talvolta a becco aperto e con un ritmico suono tipo clickscolo dalle naricideperimento e abbattimento generale.

La trasmissione di questa patologia può avvenire per contatto diretto, tramite cibo e acqua contaminati, ma anche per via aerea tramite minuscole spore di feciper questo è assolutamente importante fare una quarantena e farla bene, alla giusta distanza.

Anche in questo caso è altrettanto importante curare l’igiene di gabbie e accessori e mantenere i nostri pappagallini in forma in modo che possano reagire meglio ad eventuali attacchi.

La cura in questo caso non può essere fai da te, ai primi sintomi bisogna rivolgersi al veterinario che provvederà al dovuto trattamento con l’ivermectina, che sarebbe il principio attivo dell’ivomec, medicinale che ricordo non può essere usato per conto proprio. E consiglio caldamente di far controllare tutti i soggetti che erano a contatto con il malato per essere certi che non abbiano anche loro parassiti nella gola.

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ACARIASI da ACARO ROSSO

Il più grande, relativamente parlando, tra gli acari che principalmente possono infestare i nostri piumosi, e per questo visibili ad occhio nudo, di colore grigio se digiuno, rosso dopo il suo pasto, questa tipologia di acaro non si annida sui pappagallini ma si nascondo durante il giorno in genere sotto i posatoi o negli anfratti e fessure di gabbie e voliere, per poi uscire di notte e succhiare il sangue dei pennuti, causando non solo fastidioso e accanito prurito ma anche veicolando potenziali infezioni virali e batteri che possono andare a compromettere la salute dei pappagallini.

Come detto in precedenza anche in questo caso la prevenzione consiste in una buona igiene di gabbia e accessori e il mantenimento di un buono stato di salute, con l’aiuto periodico, soprattutto se si alleva all’esterno, dell’uso di un antiparassitario.

Se notiamo quindi che i nostri pappagallini iniziano a grattarsi in maniera molto insistente e questo succede per buona parte del giorno sarà molto meglio intanto pulire tutto, spruzzare un antiparassitario, sterilizzare gli accessori in legno e poi provvedere ad un controllo e se necessario trattamento specifico tramite il veterinario. Alcuni per questo tipo di patologia usano anche prodotti a base di piretro, tuttavia io consiglio lo stesso un controllo veterinario per assicurarsi che il problema non sia troppo esteso o non abbia fatto altri danni.

Consiglio inoltre di controllare per bene sotto i posatoi o nelle fessure che non ci sia ulteriore presenza di acari, noterete difatti, se ci fossero, dei puntini grigi o rossi a seconda del momento della giornata, in quel caso va fatta un’ulteriore pulizia o valutare se sia il caso di cambiare accessori.

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ACARIASI DELLE PENNE

Come ultima patologia dovuta dagli acari, forse meno comune ma comunque da non sottovalutare, è quella dovuta dai cosiddetti acari delle penne, acari mallofagi che si insidiano nelle cannule e calami delle penne e iniziano a nutrirsene provocando danni e alterazioni che generano gran prurito al soggetto colpito che oltre a grattarsi eccessivamente potrebbe anche arrivare ad autodeplumarsi.

Come sopra è basilare per prevenire tale infezione curare bene l’igiene e mantenere in buona forma fisica i soggetti, usare periodicamente antiparassitari, ed effettuare sempre la quarantena di sicurezza.

Se notiamo quindi che i nostri pennuti si grattano in modo insistente e perdono molte piume anche non essendo in muta, e se osservando lo stato delle penne cadute qualcosa ci risulta anomalo o anche solo nel dubbio facciamo un controllo veterinario che, se accerterà la presenza degli acari, provvederà alla cura con trattamento acaricida.

Ovviamente poi vanno anche puliti per bene gabbia e accessori, far sterilizzare quelli in legno, e trattati quelli in plastica con antiparassitario. E consiglio in caso il soggetto abbia perso molte piume un rinforzo con degli integratori naturali o di specifici che meglio agiscano alla nascita del nuovo piumaggio come ad esempio quelli a base di biotina, o, consigliatomi dal mio veterinario, il Ribes pet gocce che potete trovare anche in farmacia (non vi preoccupate se è indicato per animali con il pelo, la sua composizione lo rende adatto anche ai pappagallini) una decina di gocce insieme ad un pastone, non consiglio l’uso in acqua perché è oleoso.

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