.IL GRIT È POTENZIALMENTE NOCIVO!
E badate bene non lo dico per mio gusto personale o per demonizzarlo, ma veterinari ed esperti che hanno eseguito ricerche in merito!
Perché correre dei rischi quando ci sono alternative più sicure per le nostre cocorite!?
Per quanto ad oggi ci sono ancora opinioni in parte discordanti in merito mi permetto di dire che il grit è nocivo con seria cognizione di causa e credo che basti ragionarci un po su e informarsi bene per capire il perché di questa opinione.
Link Rapidi:
~ Perché il grit non è indispensabile
~ Cattivo uso – fa male ed è assolutamente da evitare
~ Tipologie di grit e uso corretto
~ Alternative più sicure al grit
~ Grit e sabbiette per il fondo, grave pericolo!
Ho svolto diverse ricerche d’informazione nel corso degli anni in merito all’argomento, l’insieme delle valutazioni dei pro e dei contro sull’uso del grit hanno portato alla conclusione che non si può affermare con assoluta certezza che non sia pericoloso, anzi, ci sono molte testimonianze che riportano casi di problematiche di salute derivate dall’uso del grit, come occlusione intestinale e danni al gozzo che nei casi gravi hanno richiesto interventi chirurgici d’emergenza. Mentre riguardo la sua utilità come integratore minerale è provato che non è insostituibile, di conseguenza per non correre rischi trovo che è meglio non usarlo in favore di alternative più sicure.
Gli stessi veterinari aviari mettono in guardia contro il grit proprio per i casi riscontrati di patologie derivate dal suo uso e hanno altresì affermato come non ci sono prove scientifiche sulla reale utilità del grit, soprattutto se la dieta dei nostri piumosi è varia, ricca e c’è una buona integrazione minerale. Sottolineo inoltre che sono stati studiati casi in cui pappagalli allevati con una buona dieta e una giusta integrazione minerale ma senza l’uso del grit hanno vissuto bene e a lungo.
Il problema principale che rende il grit pericoloso nasce soprattutto da un cattivo uso e una cattiva conoscenza della sua composizione e funzione, e come per molte cose l’uso improprio o di un grit non adeguato può causare seriamente danni.
Partiamo dalle origini, la funzione principale per cui si usa il grit nell’allevamento ornitologico è aiutare la digestione dei semi interi e cioè ingeriti con la buccia, gli uccelli che ingeriscono i semi con la buccia sono ad esempio i piccioni, i colombi, gallinacei come polli, tacchini, quaglie, e già questa è la prima nota di avvertimento per il suo uso, i pappagalli infatti non fanno parte di quelle specie che ingeriscono i semi con la buccia di conseguenza non necessitano dell’aiuto di pietruzze macina semi.
A tal proposito vi riporto un passo della guida Bird nutrition del sito Avianweb.com:
Ho inserito il testo originale perché potete trovarlo cosi nel sito e a dimostrazione che non è solo parer mio che il grit sia pericoloso. La guida spiega come il grit può essere utile per alcune specie di uccelli ma NON per i pappagalli, che avendo un’apertura dello stomaco sull’intestino diversa da altre specie possono rischiare un blocco intestinale fino a causarne problemi neurologici, perdite di peso e peggio ancora la morte.
L’unica funzione che potrebbe giustificare l’uso del grit è come integratore minerale e di calcio, tuttavia è importante sapere che non tutti i tipi di grit che si trovano in commercio svolgono questa funzione.
Bisogna approfondire quindi la composizione del grit e vanno distinti due tipi ben diversi e specifici, ovvero il grit SOLUBILE✅e il grit INSOLUBILE❌.
Il grit solubile è composto in prevalenza di gusci d’ostrica macinati, in sostanza carbonato di calcio, sostanza che l’organismo può col tempo digerire e assimilare, quindi è adatto, seppur con moderazione, ad essere ingerito.
Mentre il grit insolubile è composto in prevalenza da granuli e pietruzze di natura silicea come il granito o il quarzo, questi elementi non sono assorbibili dall’organismo perché gli acidi gastrici non riescono a disciogliergli, di conseguenza non solo il loro apporto minerale è minimo se non proprio nullo ma questi granuli vanno ad accumularsi nel corpo finendo per provocare danni.
Viene da se quindi analizzando la loro composizione capire che tra il solubile e l’insolubile è senz’altro molto più pericoloso il secondo tipo ed è da evitare assolutamente e preferibile nel caso usare il primo.
Tuttavia anche il solubile va usato con cautela se non per la sua composizione quanto per la natura dei pappagalli che tendono spesso per noia o testardaggine ad abusare degli alimenti a loro disposizione, e malgrado quindi il grit solubile sia digeribile un abuso, quindi un ingestione di grandi quantità, può comunque essere causa di infiammazioni, ostruzioni intestinali, costipazione e altre patologie.
Tenete anche presente che solo perché i pappagalli possono sembrare gradirlo o divertirsi ad usarlo non vuol dire che ce ne sia un reale bisogno in quanto è spesso solo un gioco per loro.
Possiamo dire che se si vuole usare il grit bisogna fare attenzione ad usarne uno esclusivamente solubile e senza eccedere nelle dosi e nella frequenza, consiglio un cucchiaino per coppia a settimana.
Però mi chiedo è indispensabile correre il rischio? A mio avviso no, perché ci sono alternative più sicure. L’integrazione di calcio è già comportata da una buona dieta e da buoni integratori naturali di calcio come l’osso di seppia, i gusci d’uovo e i sali minerali, di cui molti contengono anche carbonato di calcio, oppure ci sono anche composti specifici, non vedo quindi la necessità di usare il grit, che in ogni caso potrebbe essere pericoloso.
Stesso discorso per i minerali, ci sono blocchetti di vari tipi o mix in polvere bilanciati, e a differenza del grit non c’è il pericolo che un pappagallino ne ingerisca una quantità tale da ostruire il gozzo, problematica che nasce anche e soprattutto dalla natura granulosa del grit. Ovviamente questo non vuol dire dare una quantità spropositata, basta una semplice ciotolina portasali o un blocchetto periodico.
Infine vorrei trattare la gravissima e sbagliata modalità di usare il grit come fondo gabbia. Anche qui si denota la confusione e la poca conoscenza di cosa è il grit e a cosa serve, inoltre non capisco come si possa pensare che va bene farglielo ingerire avendolo messo sul fondo e quindi avendolo contaminato con feci e avanzi di cibo, non è igienico e quindi per nulla salutare.
Il termine grit che può essere interpretato come sabbietta non è però quel tipo di sabbia che si usa con altri animali e che di certo dopo averci fatto i bisogni sopra non mangiano. Se il grit solubile vuole essere usato come integratore va messo in una ciotola. Se si usa come fondo non deve essere fatto ingerire. Ma va detto che sarebbe anche uno spreco e che per sabbietta da fondo in genere si intende il grit insolubile che come abbiamo già visto va assolutamente evitato.
Vi ricordo inoltre che i pappagalli non devono prendere assolutamente l’abitudine di razzolare e mangiare dal fondo gabbia, sia il grit come qualsiasi altra cosa si usa come fondo. Possono razzolare a terra ed è possibile posizionare alimenti in uno spazio a terra solo nei casi si disponga di voliere di grandi dimensioni in cui, al di sopra di quello spazio, è possibile evitare di mettere posatoi o giochi, in modo che i pappagallini non stazionando in quell’area non creano un accumulo di feci sottostante che va a finire sul cibo, e nelle gabbie domestiche o piccole voliere questo non è possibile.
Concludo riportando una fonte italiana che forse potrete trovare ancora più affidabile di me essendo un articolo scritto da un medico veterinario: sabbietta (grit) potenziale killer.
Pensateci bene quindi se usare o meno il grit e nel caso volete usarlo guardate bene cosa e come lo usate, soprattutto spero che i più scettici sull’argomento ci riflettano su, più che altro per amore e per il benessere dei propri pappagalli.
Ho avvertito spesso un’ostilità sull’argomento da parte di chi usa il grit, come se il mio avvertimento volesse essere una critica personale, ma quello che a me interessa è dare un indicazione e un consiglio valido e concreto, basandomi cioè sui fatti, sulle indicazioni veterinarie e sulle testimonianze, per migliorare la vita dei pappagallini domestici.
Temo che chi ha un allevamento grande e usa il grit con molta tranquillità forse pensa che trovare un pappagallino morto ogni tanto sia poca cosa e non imputabile al grit, ma per me e per chi come me ama questi animali con grande passione, conoscendo e apprezzando la compagnia di ogni singolo soggetto, non esiste sottovalutare il pericolo del grit e rischiare di perdere anche una sola cocorita per usarlo a tutti i costi quando la sua funzione principale, cioè l’apporto di calcio e minerali, è totalmente sostituibile da integratori più sicuri.
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