Perché evitare il grit ☢

.IL GRIT È POTENZIALMENTE NOCIVO

E badate bene non lo dico io per mio gusto personale ma veterinari ed esperti che hanno eseguito ricerche in merito!

Perché correre dei rischi quando ci sono alternative più sicure per le nostre cocorite!?

Per quanto ad oggi ci sono ancora opinioni in parte discordanti in merito mi permetto di dire che il grit è nocivo con seria cognizione di causa e credo che basti ragionarci un po su e informarsi bene per capire il perché di questa opinione.

Ho svolto diverse ricerche nel corso degli anni in merito all’argomento, l’insieme delle valutazioni dei pro e dei contro sull’uso del grit mi hanno portata alla conclusione che non si può affermare con assoluta certezza che non sia pericoloso, anzi, ci sono molte testimonianze che riportano casi di problematiche di salute derivate dall’uso del grit, mentre riguardo la sua utilità è provato che non è insostituibile, di conseguenza per non correre rischi mi pare ovvio che è meglio non usarlo.

Gli stessi veterinari aviari mettono in guardia contro il grit proprio per i casi riscontrati di patologie derivate dal suo uso e hanno altresì affermato come non ci siano prove scientifiche sulla reale utilità del grit, soprattutto se la dieta dei nostri pappagalli e varia e ricca, sottolineo che sono stati studiati casi in cui pappagalli allevati senza l’uso del grit hanno vissuto bene e a lungo.

Il problema principale del grit nasce anche da un cattivo uso e una cattiva conoscenza della sua composizione e funzione, quindi per spiegarvi meglio il perché evitarlo parto con lo spiegarvi a cosa dovrebbe servire e che tipi di grit troviamo in commercio.

La funzione principale per cui lo si usa nell’allevamento ornitologico è aiutare la digestione dei semi interi e cioè ingeriti con la buccia, gli uccelli che ingeriscono i semi con la buccia sono ad esempio i piccioni, i colombi, gallinacei come polli, tacchini, quaglie, e già questa è la prima nota di avvertimento per il suo uso, i pappagalli infatti non fanno parte di quelle specie che ingeriscono i semi con la buccia di conseguenza non necessitano dell’aiuto di pietruzze macina semi.

A tal proposito vi riporto un passo della guida Bird nutrition del sito Avianweb.com :

The Dangers Associated with Grit in a Parrot’s Diet: Grit is an important aid in helping certain birds, such as finches, canaries and other passerines, digest food – but this does NOT apply to parrots. Parrots have a smaller exit opening from the stomach into the intestines, so grit remains trapped in the stomach causing internal blockage. The birds may show neurological symptoms, weight loss, and eventually death.”

Penso sia facilmente traducibile per tutti, la guida spiega come il grit può essere utile per alcune specie di uccelli ma NON per i pappagalli, che avendo un’apertura dello stomaco sull’intestino diversa da altre specie possono rischiare un blocco intestinale fino a causarne problemi neurologici, perdite di peso e peggio ancora la morte.

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Un altro uso che viene associato al grit è come integratore minerale e di calcio, uso che sarebbe già più giustificabile ma siamo sicuri dell’effettiva integrazione di questi elementi e soprattutto che ogni tipo di grit che si trova in commercio svolga a pieno questa funzione?

Qui va approfondita la composizione del grit e vanno distinti due tipi ben specifici, il grit solubile e quello insolubile.

Nel primo caso parliamo di un grit composto in prevalenza di gusci d’ostrica macinati, carbonato di calcio per intenderci, sostanza che l’organismo può col tempo digerire e assimilare.

Mentre nel secondo caso parliamo di un grit composto in prevalenza da granuli e pietruzze di natura silicea come il granito o il quarzo, questi elementi non sono assorbibili dall’organismo perché gli acidi gastrici non riescono a disciogliergli di conseguenza non solo il loro apporto minerale è minimo se non proprio nullo ma questi granuli vanno ad accumularsi nel corpo finendo per provocare danni.

Viene da se quindi analizzando la loro composizione capire che tra il solubile e l’insolubile è senz’altro molto più pericoloso il secondo ed è quindi preferibile nel caso usare il primo.

Tuttavia anche il solubile va usato con cautela se non per la sua composizione quanto per la natura dei pappagalli che tendono spesso per noia o testardaggine ad abusare delle cose e malgrado quindi sia più digeribile un abuso di grit anche solubile, quindi un ingestione di grandi quantità, può comunque essere causa di infiammazioni, ostruzioni intestinali, costipazione e altre patologie.

Tenete anche presente che solo perché i pappagalli possono sembrare gradirlo o divertirsi ad usarlo non vuol dire che ce ne sia un reale bisogno in quanto è spesso solo un gioco per loro.

Potremmo dire che se proprio si vuole usare il grit bisogna fare attenzione ad usarne uno esclusivamente solubile e senza eccedere nelle dosi e nella frequenza, consiglio un cucchiaino per coppia a settimana.

Però torno al punto, è indispensabile correre il rischio? L’integrazione di calcio è già comportata da una buona dieta e da buoni integratori naturali di calcio come l’osso di seppia, i gusci d’uovo e i sali minerali di cui molti contengono anche carbonato di calcio, o in alternativa composti specifici che si possano dare con maggiore sicurezza, non vedo quindi la necessità di usare il grit e correre rischi.

Stesso discorso per i minerali, ci sono blocchetti di vari tipi o in polvere, e a differenza del grit non hanno particolari controindicazioni e forniscono una completa integrazione minerale.

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Infine vorrei trattare la gravissima e sbagliata modalità di usare il grit come fondo. Non capisco come si possa pensare che va bene farglielo ingerire avendolo messo sul fondo e quindi avendolo contaminato con feci e avanzi di cibo, non è igienico e quindi per nulla salutare. Il termine grit che può essere interpretato come sabbietta non è però quel tipo di sabbia che si usa con altri animali e che di certo dopo averci fatto i bisogni sopra non mangiano. Se il grit solubile vuole essere usato come integratore va messo in una ciotola! Se si usa come fondo non deve essere fatto ingerire, i pappagalli non devono prendere assolutamente l’abitudine di razzolare e mangiare dal fondo, sia il grit come qualsiasi altra cosa si usa come fondo.

Concludo riportando una fonte italiana che forse potrete trovare ancora più affidabile di me essendo un articolo scritto da un medico veterinariosabbietta (grit) potenziale killer;

Pensateci bene quindi se usarlo o meno e nel caso guardate bene cosa e come lo usate, soprattutto spero che i più ostinati e scettici sull’argomento ci riflettano su più che altro per amore e per il benessere dei propri pappagalli.

Chi ha un allevamento grande e usa il grit con molta tranquillità forse pensa che trovare un pappagallino morto ogni tanto sia poca cosa e non imputabile al grit ma per me e per chi come me ama questi animali con grande passione, conoscendoli e apprezzandone la compagnia di ogni singolo soggetto non esiste correre il rischio di perderne anche uno solo per usare un alimento non indispensabile e la cui funzione principale, cioè l’apporto di calcio e minerali, è totalmente sostituibile da integratori più sicuri!

Hai dubbi sull’argomento? Scrivimi tramite la pagina Contatti! 📧

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